Nell’era dei social media la tv tradizionale non fa più ‘paura’, in termini di diffusione: sono lontani i tempi in cui la scatola a colori esercitava il suo fascino mediatico sulle persone. Oggi è il tempo dell’interazione, della socialità, del real time: in poche parole dei dispositivi mobile, ormai onnipresenti nel quotidiano e indispensabili per la maggior parte delle forme di comunicazione. Evidente, quindi, è l’impegno di federazioni, leghe e club, nell’ideazione di nuovi format, sfruttando al meglio gli evoluti strumenti che la tecnologia mette a disposizione. Così come, alla luce di questa situazione, è chiaro come le emittenti sportive abbiano trovato sempre più difficile mantenere vivo l’interesse dei fan durante le trasmissioni in diretta: hanno bisogno di interagire e – per sua natura – la televisione tradizionale non sa rispondere a questa esigenza.
Fans Only: la social TV NBA costruita attorno ai fan
Cosa fare, allora? NBA TV e Turner Sports, per esempio, hanno progettato e realizzato Fans Only, un formato di produzione del tutto nuovo nel suo genere. Fans Only ha debuttato lo scorso aprile per l’incontro che ha visto protagonisti i Lakers contro i Timberwolves. L’obiettivo era quello di creare una trasmissione ‘a flusso libero’ che non solo ricreasse un design simile a quello dei social, ma che ne ripetesse le reazioni immediate e le conversazioni in tempo reale. Si è scelto, così, di aggiungere una grafica multibox a ‘L’ che andasse a incorniciare, a margine, la trasmissione in diretta. Quest’ultima ha incorporato un flusso costante di contenuti fan-driven – dalle conversazioni social alle votazioni istantanee – che hanno dato agli spettatori la sensazione di trovarsi su un social network. L’azione non è stata narrata da tradizionali telecronisti, ma alla maniera dei social, con brevi pop-up che segnalavano un turnover o un fallo.
Lo spettatore moderno difficilmente riesce a restare concentrato sulla televisione per tutto il tempo di un evento sportivo: di solito la sua attenzione viene distolta dal telefono perché è quello il tramite attraverso il quale esprime il suo pensiero, magari interagendo con altri fan sulle pagine social. In effetti, quella di NBA TV è stata un’abile strategia per aggirare l’ostacolo: invitando lo spettatore a usare il telefono per interagire con la trasmissione, ha reso la diretta più animata e ha mantenuto alto l’interesse dei fan.Per aumentare il coinvolgimento dei tifosi, inoltre, il team in studio ha risposto alle telefonate degli spettatori in diretta, ha ‘reagito’ ai contenuti dei social media – per questo sono stati chiamati a scrivere anche esperti influencer – e, soprattutto, è stato consentito ai fan di scegliere, attraverso i sondaggi in tempo reale, ciò che sarebbe stato presentato dopo la pubblicità, ad esempio il video di un’azione di gioco. Il fan, dunque, non più al di là dello schermo, ma al di qua, come parte attiva della trasmissione, generatore di contenuti, con potere decisionale, consapevole che lo spettacolo è per lui. Significative, al riguardo, le parole di John O’Connor produttore esecutivo di NBA TV:
“Tutti sanno che ora è una sfida per le reti TV coinvolgere i fan e trovare il modo di mantenere la loro attenzione durante le partite. Crediamo che ora tocchi a noi ascoltarli, scoprire cosa vogliono vedere e quando, e poi regolarci di conseguenza. Questa è la filosofia principale per questa sfida. Lo paragono a come i fan sono impegnati sui loro telefoni durante i match; stiamo provando a portare questo tipo di coinvolgimento sullo schermo della TV”.
E, infine, al fan l’ultima parola: sono stati loro a decretare il successo o l’insuccesso di ogni soluzione – dalla grafica alle interviste – in “una comunicazione diretta one-to-one coi tifosi, che si sentono coinvolti nella trasmissione sapendo che stiamo ascoltando i loro feedback”.
NBA AR: il gaming col fan al centro dell’azione nelle NBA Finals
Durante le finali NBA, altro ‘caso’ indicativo, l’entusiasmo dei supporter è altissimo: sicuramente il momento migliore per il lancio di un’app destinata a incrementare l’engagement del pubblico. In che modo? Portandolo direttamente in campo. Questo è ciò che ha fatto la NBA rilasciando NBA AR, un’app che utilizza ARCore e ARKit – i rispettivi framework di Augmented Reality di Google e Apple – e destinata ad avvicinare i fan in maniera spettacolare, secondo lo stile proprio della National Basketball Association.
L’app sfrutta le risorse della realtà aumentata e ha due funzionalità principali. La prima si chiama pop-a-shot – letteralmente ‘fai un tentativo’ – e consente al tifoso di giocare a tirare a canestro: basta puntare la fotocamera dello smartphone in uno spazio all’aperto per vedere comparire un canestro – con tanto di tabellone NBA – e interagire con la palla toccando lo schermo. Per chi vuole sentirsi al centro dell’azione c’è anche l’audio della folla che esulta. L’obiettivo del gioco è quello di fare più canestri possibile, cercando di battere il timer che scandisce i secondi. Si può giocare da soli o con gli amici, inoltre – venendo incontro ai gusti del pubblico che ama personalizzare al massimo ciò che usa – è possibile aggiungere il logo del team NBA preferito al campo, e i colori, all’esperienza. Inoltre è possibile salvare e condividere i replay – e anche le foto degli amici – sui maggiori social network. Quest’ultima è un’opzione non da poco vista l’importanza che ha la condivisione, soprattutto a livello social, nel generare entusiamo e coinvoglimento.
La seconda funzionalità, Portal 360 – è ancora più avvincente a livello emotivo, perché pur funzionando in modo simile, immerge lo spettatore in uno scenario a 360°. Puntando lo smartphone, infatti, si accede a una porta: una volta attraversata, il fan si trova letteralmente catapultato all’interno di un’arena NBA. Lì può sedersi in prima fila, guardare il riscaldamento degli atleti o fare il tifo. Come accaduto per le presentazioni pre-partita degli avversari delle finali NBA, tra i Cleveland Cavaliers e Golden State Warriors, o guardare da vicino le azioni dei giocatori delle altre squadre. Nell’app sono inclusi gli ‘highlights’ di Anthony Davis, astro nascente dei New Orleans Pelicans.
“360 Portals porta gli appassionati di NBA dietro le quinte e sul campo, fornendo un nuovo modo di vivere la partita attraverso la realtà aumentata”, ha dichiarato Melissa Rosenthal Brenner, vice presidente esecutivo dei media di NBA Digital. “I fan di tutto il mondo, usando l’app NBA AR in tutte le finali, hanno avuto una prospettiva unica sul nostro più grande evento dell’anno”.
NBA Digital e NextVR: gli ‘highlights’ delle Finals in Realtà Virtuale
Per il secondo anno consecutivo, ancora, grazie a NBA Digital – il portfolio di asset digitali della National Basketball Association – gli ‘highlights’ delle finali NBA saranno disponibili per i fan nella versione VR. Chi non ha avuto il piacere di partecipare dal vivo agli eventi, o chi vorrà rivederli da un punto di vista privilegiato, potrà farlo grazie alla collaborazione tra la lega di pallacanestro e NextVR, con cui viene garantita la copertura immersiva degli incontri che hanno segnato l’entusiasmante finale di questa stagione.
Grazie all’app Next VR, infatti, è possibile accedere gratuitamente e su richiesta ai momenti salienti della resa dei conti tra Golden State Warriors e Cleveland Cavaliers, a partire dal giorno successivo all’incontro: basterà semplicemente accedere al canale NBA Finals all’interno dell’applicazione stessa. Per sviluppare ulteriormente le proprie potenzialità e offrire al pubblico un’esperienza virtuale ancora più coinvolgente e realistica, oltre che più ricca di dettagli, NextVR ha sviluppato e reso disponibile un nuovo formato di display ad alta risoluzione. Una volta indossati i visori, i fan avranno una visione con un impatto molto più sentito e intenso.
“Migliorare la fedeltà e il realismo è fondamentale per il successo dei media di realtà virtuale. Questo formato aggiornato aggiunge dettagli, nitidezza e maggiore profondità 3D alle nostre trasmissioni, aumentando notevolmente il realismo e il senso di presenza complessivo”, ha affermato David Cole, co-fondatore e CEO di NextVR. “Mentre tutti gli utenti vedranno un miglioramento immediato, questo mostra solo la superficie delle capacità di questo formato e della nostra piattaforma tecnologica. Le cuffie più avanzate, destinate a essere prodotte in futuro, avranno ancora più vantaggi di questa nuova tecnologia di trasmissione VR”. Sì, perché il recente upgrade è in realtà solo un piccolo passo rispetto ai grandi cambiamenti che si prospettano in futuro. Pare che la prossima novità porterà, al tifoso, una maggiore autonomia nei movimenti, che non saranno più limitati soltanto in senso ‘circolare’, ma potranno svilupparsi anche verso l’alto e verso il basso.
Anche per quest’anno la collaborazione tra NBA Digital e NextVR conferma la strada intrapresa: innovare e scegliere la tecnologia per farlo, rendendola più facilmente accessibile – l’app è, infatti, gratis – per coinvolgere i fan, soprattutto in occasione di quegli eventi, come le Finals, che richiamano un grande pubblico e in cui l’entusiasmo è più forte. Con questo scopo, di conseguenza, va considerata la serie di iniziative tecnologiche e mediatiche dell’NBA, come il lancio in contemporanea della nuova app con funzionalità di realtà aumentata per dare ai fan l’accesso ai momenti dietro le quinte di play-off e finali.
Il basket americano punta sullo SportTech e sull’innovazione, quindi, con un coinvolgimento più immersivo e personale, per la fan experience 4.0.
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