Cambiamento, innovazione. La trasformazione digitale è in pieno svolgimento, modificando processi, comunicazione, organizzazione, arrivando alla cultura aziendale, tanto da far parlare di rivoluzione. Orizzonti nuovi per nuove opportunità, da pensare e creare con metodo, visione e un approccio differente, un approccio moderno, che guardi oltre il presente.
Anticipando il futuro.
“Io credo di avere una dote che mi distingue davvero da tutti gli altri, ovvero la capacità di vedere prima. Voi scambiate la velocità che mi attribuite con un’altra cosa. Se io parto con un secondo di anticipo, parto perché sono un intuitivo, non veloce.”
Nelle parole di Johan Cruijff, parlando di se stesso ai giornalisti, la sintesi del fuoriclasse, in campo come nella vita. Come nel lavoro. L’elemento che distingue un professionista, seppur capace, da un talento che fa la differenza. Il forward thinking. La ‘capacità di vedere prima’, di anticipare una giocata, di muoversi precedendo tutti gli altri, interpretando l’azione per chiuderla con successo. Ovvero, semplicemente, fare o far fare un gol, un punto. Per vincere.
IQUII e Istituto Cruyff: insieme per lo Sport Management 4.0
Performance atletiche, fan engagement, data monetization. L’industria dello sport, lo scriviamo spesso, è in grande fermento, ripensando un modello di business ancorato al passato, cercando competenze e mindset, partendo dall’imprescindibile esigenza di aggiornamento, per guidare il cambiamento. Gli sport manager 4.0, infatti, in uno scenario in continua mutazione, sono chiamati ad assecondare l’evoluzione, e a generare, coi nuovi elementi a disposizione, altre possibilità di revenue e monetizzazione.
Devono anticipare l’azione.
“La mia visione sulla gestione dello sport è abbastanza semplice. Penso che le persone con la passione per lo sport siano le migliori per guidare le organizzazioni sportive. A mio parere, gli atleti possiedono qualità notevoli. Sono impegnati, desiderosi di migliorare e orientati agli obiettivi. Con questi tratti, e con la giusta formazione accademica, i nostri atleti diventano leader di successo nello sport management. Chi, se non chi ha il cuore di un atleta, può fare al meglio gli interessi dello sport?”
Il pensiero visionario del numero 14 della grande Olanda, dal campo alla scrivania, con un interrogativo intriso di semplicità, dal sapore romantico, a suggerire una risposta. Come fa un grande professore, in aula, ad una classe di alunni che ascolta in appassionato e religioso silenzio le indicazioni di chi ne sa di più, di chi può insegnare nozioni, ma, soprattutto, idee, percezioni, proiezioni. Il forward thinking, insomma. È proprio così, infatti, che l’ex blaugrana descrive il Johan Cruyff Institute, una potente miscela di docenti, persone e collaboratori, che condividono la passione per l’educazione degli sport business manager, coinvolgendo atleti, partner sportivi, organizzazioni e gli stessi studenti.
Le indicazioni di un leader, per la formazione delle future generazioni di leader.
Un pensiero avveniristico, come quello di IQUII, per la preparazione di chi è chiamato a ragionare fuori dagli schemi, puntando su sperimentazione e innovazione, immaginando nuove opportunità che portino al risultato. Un mindset, un codice culturale, che nell’intersezione tra tecnologia, business e persone, e nella sport digital transformation, in questo caso, trova la sua massima espressione.
Una mission, una scenografia condivisa, da cui nasce una partnership che allinea i rispettivi percorsi, nella sport industry 4.0, per portare valore:
internship per gli studenti dell’Istituto;
“Dal lancio di IQUII Sport, la Business Unit nata per affiancare i player dello Sport System 4.0 nel percorso di Digital Transformation, è passato poco meno di un anno. Eppure, attraverso le competenze acquisite e i progetti realizzati, siamo un punto di riferimento, sia in termini di know-how che di visione. Affiancare il Johan Cruyff Institute, nella formazione dei futuri leader della Sport Industry, è per noi motivo d’orgoglio, e un’opportunità che abbiamo intenzione di valorizzare anche in termini di business.” (Fabio Lalli, CEO di IQUII)
Valore, ownership, crescita, curiosità, dinamicità, per una collaborazione dai confini internazionali. Ma anche pragmaticità e praticità, per generare valore. Anticipando il futuro, e insegnando a farlo. Come? Con buon senso, intuizione, ottimismo. Nella consapevolezza che le sfide, se affrontate al meglio, con grande spirito di squadra, possono ispirare gli altri e portare beneficio a tutti.
Sì, perché un visionario, da solo, può fare molto. Ma due, insieme, possono cambiare il mondo. E siamo solo all’inizio.
14. And counting.
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