L’affermazione dello streaming ha ormai da tempo integrato la programmazione televisiva, fornendo nuove modalità di fruizione dei contenuti sportivi, sempre più flessibili e modulabili alle nuove esigenze del pubblico. Il panorama è cambiato, e in questa modificazione in costante divenire si sono fatte e si stanno facendo largo piattaforme che propongono nuove forme di accesso e interazione: prodotti multimediali che si inseriscono in un mercato sempre più incentrato sui dispositivi mobile.
Uno scenario che concede all’utente un ruolo sempre più attivo, offrendogli la possibilità di sperimentare, per la prima volta, una modalità di consumo dinamica e interattiva: non più il solo schermo televisivo, ma il web e lo smartphone come strumenti privilegiati per la fruizione dei contenuti sportivi da parte degli appassionati. In particolare, stiamo assistendo in questi anni all’avvento delle piattaforme Over The Top (OTT), in grado di trasmettere all’utente contenuti live e on demand, fruibili ovunque e in qualunque momento.
È evidente come negli ultimi anni anche nel settore audiovisivo sportivo si sia verificata una svolta tecnologica, con la contemporanea presenza e interazione tra tv satellitare e piattaforme OTT a rivoluzionare il modo di fruire lo sport. DAZN, ma anche Amazon Prime e Netflix, sono state tra le prime a conquistare una fetta consistente nel settore entertainment, sostituendosi alla televisione tradizionale quale canale di accesso privilegiato a film e serie tv e contribuendo così alla trasformazione del mercato, prima negli Stati Uniti e adesso anche in Europa.
Secondo un’indagine pubblicata nel maggio scorso da Il Sole 24 Ore, in Italia la televisione tradizionale ha perso, a vantaggio delle piattaforme OTT, circa 800.000 spettatori.
Questo soprattutto nella fascia di prima serata, il momento di punta del palinsesto televisivo giornaliero. Un dato che testimonia la crescita del trend OTT nel nostro Paese, dimostrando come le abitudini degli italiani si stiano modificando e il settore audiovisivo stia vivendo un momento di trasformazione epocale.
La rivoluzione DAZN
La scorsa stagione calcistica ha cambiato il nostro modo di vedere il calcio in tv: nel mercato sportivo e nelle case degli italiani ha fatto il suo ingresso, attraverso la piattaforma DAZN, il gruppo Perform. Nel 2015 Perform Group ha fondato la sua piattaforma di live streaming, lanciandola l’anno seguente in Austria, Germania, Svizzera, Canada, Giappone e Stati Uniti e portandola, oggi, in oltre trenta Paesi. L’azienda britannica aveva già maturato esperienze in ambito calcistico in Europa con il portale Goal.com, ma era nell’ambito della distribuzione multimediale degli eventi sportivi che il gruppo londinese intravedeva nuovi margini di investimento. Da qui l’idea DAZN.
La piattaforma, che si pone l’obiettivo di diventare il “Netflix dello sport”, nell’ultima stagione ha ottenuto in esclusiva la trasmissione di 114 partite del campionato di Serie A. Una nuova realtà che si presenta con un modello di prezzo notevolmente più basso rispetto ai diretti concorrenti, che offre l’opportunità di evitare i contratti fissi a lungo termine, disdicendo l’abbonamento in qualsiasi momento e senza penali, e che permette di collegare fino a 6 dispositivi, di cui due contemporaneamente.
Il lancio di DAZN in Italia ha di sicuro rappresentato una svolta importante per gli appassionati di sport, non solo per i prezzi ridotti, ma anche perché, per la prima volta, i contenuti sono stati accessibili – sia in diretta che on demand – su una vasta gamma di dispositivi: smart TV, smartphone, tablet, computer, console. Una proposta accattivante, che riscuote successo soprattutto tra i giovani, grazie ad alcune caratteristiche peculiari, tra cui la personalizzazione dei contenuti, con cui gli utenti possono cercare materiale per calciatore, squadra e campionato, incentivando i fan a trascorrere più tempo sulla piattaforma; altro driver di abilitazione, la semplicità di fruizione degli stessi, grazie alla capacità della rete di archiviare il materiale rendendo così il servizio più semplice ed immediato, sia per l’operatore che per il consumatore.
In quest’ultimo anno gli eventi sportivi offerti su scala mondiale sono stati circa 8000, con la trasmissione di campionati di assoluto prestigio come la Premier League, la Liga spagnola e la Bundesliga per quanto riguarda il calcio, ma anche la NBA, la Formula 1, la NFC, la NFL e la MLB. Grande attenzione è data anche al baseball e alla Formula 1, ma anche al tennis, al rugby (con alcune delle più importanti competizioni europee) e agli sport da combattimento, con l’UFC tra le punte di diamante della programmazione DAZN.
Per quanto riguarda il mercato italiano, secondo i dati forniti dall’azienda a fine maggio, dall’agosto del 2018 ad oggi la piattaforma di streaming online ha offerto oltre 2.600 eventi in diretta, per una media di circa 9 al giorno. Il calcio è al vertice delle preferenze degli utenti, con Serie A TIM, Serie BKT e Liga spagnola in particolare. In questa speciale graduatoria si inseriscono anche NFL e UFC, in grande crescita e particolarmente apprezzate dai giovani.
Un mercato in espansione
Come anticipato, l’evoluzione nella distribuzione dei contenuti sportivi viaggia a ritmi significativi: a testimoniarlo sono anche alcune partnership strategiche che, negli ultimi mesi, hanno visto protagoniste piattaforme come Amazon, Twitter e Facebook affiancare organizzazioni sportive come NBA e NFL. Attualmente sono più di 50, infatti, gli accordi di live streaming conclusi da Twitter per 400 eventi tra sport, news, politica ed entertainment.
Amazon, dal canto suo, è invece protagonista di un accordo con la NFL che si inserisce in un piano strategico finalizzato a far diventare Amazon Prime la piattaforma OTT di riferimento per gli eventi di sport live. Una partnership che ha visto confluire nelle casse della NFL circa 50 milioni di dollari, ai quali si aggiungono i 30 milioni di dollari che il colosso di Jeff Bezos ha garantito alla lega come spazio pubblicitario sui propri canali. Di recente, poi, Amazon ha superato Sky nella corsa all’acquisto dei diritti dell’ATP World Tour nel Regno Unito, per un totale di 50 milioni di sterline per cinque anni.
Tra le diverse piattaforme OTT, molto attivo è anche Facebook, che nel 2017 trasmetteva per la prima volta ventidue partite della Major League Soccer. La società di Zuckerberg, però, con un recente accordo, si è assicurata fino al 2022 i diritti per la trasmissione gratuita e senza pubblicità delle partite della Liga spagnola in India, Afghanistan, Bangladesh, Bhutan, Nepal, Maldive, Sri Lanka e Pakistan. Facebook, inoltre, manda in onda in America Latina, in diretta ed in esclusiva, 32 partite della UEFA Champions League e alcune partite della Copa Libertadores e in Italia ha recentemente acquisito il Peroni TOP12, il campionato domestico di rugby.
Il caso LaLiga
Un esempio molto significativo è arrivato, di recente, dalla Spagna. Nel marzo scorso, infatti, la Liga ha presentato LaLigaSportsTV, il primo servizio di streaming di una Lega europea. La piattaforma, costata circa 9 milioni di euro, non si limita a fornire highlights e servizi extra sportivi sul massimo campionato spagnolo di calcio, ma dà l’opportunità a tutti gli appassionati di seguire anche gli altri sport nazionali. LaLiga, infatti, ha deciso di dare un contributo economico e di visibilità a tutto il panorama sportivo nazionale, accordandosi con le diverse Federazioni per trasmettere in diretta i singoli eventi. Tramite la piattaforma OTT – la cui app è disponibile per smartphone, tablet e Samsung Smart TV – sarà possibile seguire le dirette di eventi di basket, badminton, boxe, ginnastica artistica e ritmica, pallamano, pallanuoto, hockey su pista, biliardo, superbike, tennis-tavolo, triathlon, eSports.
La lungimirante politica del Presidente federale Javier Tebas è finalizzata a:
lanciare la prima piattaforma OTT di una lega calcistica europea (nonostante non siano stati acquisiti i diritti per le dirette delle partite);
Quali prospettive?
In molti Paesi, lo streaming sta allontanando gli utenti dai fornitori di servizi via cavo. Continua la crescita inesorabile dei sistemi OTT a discapito degli abbonamenti alla TV satellitare: secondo la ricerca European Pay-TV Index, nel 2018 oltre 424.000 famiglie in Gran Bretagna hanno disdetto il loro abbonamento a una Pay TV. Una tendenza già consolidata negli USA e in alcuni Paesi europei, tra cui Germania, Danimarca e Svizzera, mentre in Italia uno studio del 2018 realizzato da EY su commissione di Sky, Vodafone, Discovery e Mediaset, ha stimato in 5.2 milioni gli abbonamenti OTT.
La comodità di avere più dispositivi tra cui scegliere, la flessibilità offerta dai contenuti on demand, la possibilità di personalizzare la visione, rappresentano un’opportunità non trascurabile. Non a caso, una Pay TV storica come Sky si è mossa in anticipo per offrire servizi On Demand e differenziare così i propri canali multimediali.
A fine agosto, Sky e DAZN hanno ufficializzato un accordo commerciale, con scadenza Giugno 2021, che prevede la creazione di un canale, visibile al numero 209 della piattaforma Sky, in cui sono visibili i principali eventi dell’offerta streaming: le tre partite della Serie A, i due match di Serie B per ogni giornata (altra esclusiva DAZN) e una selezione degli altri eventi sportivi e campionati esteri, tra cui LaLiga.
DAZN sta trasformando il business delle trasmissioni sportive, dando l’opportunità agli sportivi di scegliere come, quando e dove guardare lo sport con un servizio dinamico, flessibile e a costi accessibili. L’avvento di DAZN e delle altre piattaforme OTT può segnare un nuovo punto di partenza per tutto il comparto sportivo, anche nel nostro Paese, per la capacità di intervenire su due aspetti strategici particolari come:
In un contesto in continua e profonda trasformazione, sarà importante capire come il mondo sportivo, inteso come società e federazioni, saprà comprendere e valorizzare queste nuove sollecitazioni, per renderle sempre più funzionali allo sviluppo della Sport Industry.
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