Siamo abituati a osservare da vicino i numeri dei social media dei club e degli atleti. Con il passare degli anni la declinazione del brand, soprattutto in relazione ai singoli atleti, si fa sempre più sofisticata e i fan approfittano dei mezzi di disintermediazione per “toccare” metaforicamente la vita delle stelle dello sport. Fino a un anno fa gli eventi dal vivo offrivano un supporto importante alla declinazione dei contenuti, alla condivisione dei momenti sportivi centrali degli atleti. Oggi tutto si è fatto più complesso.
I pochi eventi dal vivo si svolgono per la maggior parte in assenza di pubblico e i tifosi sono rimasti disorientati da questo radicale cambiamento della declinazione dello sport. La sport industry ha dovuto ripensare i meccanismi di coinvolgimento del fan, tenendo bene a mente l’evoluzione dello stesso in questi 12 mesi di trasformazione.
Abbiamo a lungo già affrontato quanto l’evoluzione tecnologica che ha coinvolto forzatamente le persone nell’ultimo anno, abbia condizionato anche scelte ben precise di sviluppo di ecosistemi digitali che hanno assecondato la trasformazione sociale e delle abitudini di interazione dell’individuo.Phygital Ecosystem Journey a Cortina
Probabilmente con l’occasione dei Campionati del Mondo di sci alpino di Cortina d’Ampezzo l’opportunità che abbiamo avuto è stata quella di poter fruire di un evento globale con un approccio che è stato definito phygital per aver inglobato sia una declinazione dei contenuti attraverso app, website e social, sia l’elaborazione del dato attraverso l’utilizzo di Social Distancing Wearable, badge elettronici che hanno monitorato in tempo reale la posizione delle persone che li indossavano, avvisando i portatori del superamento del limite di vicinanza imposto tra loro, inviando i dati sugli spostamenti, in modo da prevenire assembramenti, attraverso un monitoraggio costante.
La sicurezza della mobilità fisica è stata gestita integrando triage medici pre-evento, i risultati di più di 20mila tamponi eseguiti in loco e il monitoraggio dei Social Distancing Wearable in 35 punti di accesso. Le persone, 3.500 addetti ai lavori e 600 atleti, che hanno potuto e dovuto essere presenti nella Perla delle Dolomiti, hanno vissuto in assoluta tranquillità la mobilità attraverso i livelli di accesso alle aree dove si svolgevano i Campionati del Mondo.
I numeri digitali di Cortina 2021
37.000 sono stati i download delle versioni iOs e Android dell’app “Cortina 2021” e il sito ufficiale ha accolto oltre 600 mila visitatori unici con oltre 4,5 milioni di pagine viste soltanto nell’intervallo di tempo della durata dei Mondiali. Per chi non ne fosse a conoscenza, il Virtual Media Centre, una vera e propria sala stampa virtuale, dove si sono svolte 11 conferenze stampa con la possibilità per i giornalisti di interagire e intervistare gli attori del Mondiale, ha ospitato più di 1100 giornalisti da tutto il mondo che hanno seguito le gare attraverso le oltre 300 ore di video distribuite per un totale di 28TB di streaming di dati.
L’evento lato digital e gli atleti azzurri a Cortina
635 post pubblicati, 20 milioni di visualizzazioni e una crescita del 23,64% della fanbase totale, distribuita tra i vari canali social dell’evento, con Instagram al primo posto come canale che ha coinvolto il maggior numero di utenti. Il fenomeno UGC (User Generated Content) in un evento in cui il pubblico era lontano, è sicuramente un dato di prima rilevanza: oltre 55k contenuti caricati nel web. Molti di questi contenuti hanno avuto al centro gli atleti, primi protagonisti dei Mondiali. Ma quanto sono cresciute le fanbase degli atleti italiani che hanno partecipato ai FIS Alpine World Ski Championships di Cortina? Il dato più interessante è riferito alle percentuali di crescita che hanno coinvolto in primis le due medaglie azzurre: Luca de Aliprandini, argento nello Slalom Gigante maschile con una crescita del 16,8% rispetto alle fanbase totali di Twitter, Instagram e Facebook e Marta Bassino, oro nel Gigante parallelo femminile con un incremento della fanbase dell’8,07% sommando i followers di Twitter, Facebook e Instagram.
Ma le sorprese arrivano dalla classifica dei top 5 in relazione alla crescita delle fanbase: in testa Giovanni Franzoni, classe 2001, al suo primo Mondiale (47,38%) Riccardo Tonetti, bolzanino, 12° al gigante (42,26%) Florian Schieder, 25enne altoatesino, anche lui alla prima convocazione Mondiale come Franzoni, caduto sulla Vertigine nella combinata alpina (20,25%) il già citato Luca de Aliprandini (16,8%) e l’unica donna Laura Pirovano, fuori dalle finali del Gigante Parallelo, vinto poi dalla Bassino (9,88%).
L’impatto delle gare e dei grandi eventi ai quali gli atleti partecipano, non sempre è proporzionale alla vittoria, ai successi individuali. Resta sempre valida la teoria che la comunicazione del brand dell’atleta può percorrere strade vincenti anche e soprattutto nei momenti di criticità, generando un’empatia maggiore e un coinvolgimento che bisogna essere abili nel convertire nel sentimento positivo dell’affezione digitale.