51 partite e 142 gol dopo, Euro 2020 è giunto alla conclusione. La vittoria degli Azzurri ai rigori contro l’Inghilterra ha sancito la fine di una competizione che per la prima volta nella sua storia è stata itinerante. Un modello che difficilmente verrà replicato in futuro, come ha lasciato intendere in più di un’occasione il presidente UEFA Aleksandr Čeferin. Tra le tante critiche sollevate, c’è la difficoltà nella gestione logistica degli spostamenti: alcune nazionali hanno dovuto sostenere viaggi di 10.000 chilometri, come nel caso della Svizzera che nel giro di pochi giorni ha disputato due partite del girone a Baku, intervallate dal match contro l’Italia all’Olimpico di Roma. Altre squadre, invece, hanno dovuto spostarsi soltanto per una partita, come l’Inghilterra. Un aspetto di non poco conto, che implica anche un impatto rilevante sulle modalità di fruizione dell’evento da parte dei tifosi.
Nonostante la riapertura parziale o totale degli stadi, infatti, Euro 2020 è stata una competizione prettamente digitale, che ha amplificato le distanze fisiche tra molte nazionali e i loro sostenitori. Alla luce di questa considerazione, sia i media tradizionali che i social hanno rappresentato per i tifosi il punto di contatto principale per rimanere aggiornati sia sui 90 minuti, che sugli eventi che hanno fatto da contorno alle partite.
Euro 2020 in TV o in streaming?
Live content is king, anche per quanto riguarda Euro 2020 in TV. Secondi i dati Auditel pubblicati lunedì 12 luglio, la finale di Wembley di domenica 11 luglio ha fatto registrare 18.172.000 spettatori solo su Rai1, con il 73.7% di share. Il picco è stato ovviamente raggiunto durante i calci di rigore: 18.459.000 spettatori con il 76% di share. Numeri ai quali si aggiunge l’audience di Sky Sport, che si attesta attorno a 1.720.000 spettatori. Se guardiamo in casa dei nostri avversari, i dati sono ancora più alti: sommando gli spettatori stimati tra BBC e ITV si arriva a un pubblico di circa 31.000.000 persone, secondo quanto riporta The Guardian. Si tratterebbe dell’evento più visto in TV dagli inglesi dai tempi del funerale di Lady Diana nel 1997.
Questi dati esemplificano al meglio l’appeal che la televisione può ancora avere quando si tratta di un evento di questa portata. Tuttavia, i dati sopra elencati non tengono conto del numero di persone che hanno visto l’incontro in streaming su piattaforme OTT. Si sospetta che il numero possa essere particolarmente elevato. Un indizio in tal senso proviene dal Report Standard Auditel Digitale riferito al periodo 4-10 luglio sul pubblico italiano. Il Report fa dunque riferimento alla settimana in cui si sono disputate le semifinali di Euro 2020, una delle quali è stata Italia-Spagna. Dai dati si evince che la fascia oraria che ha fatto registrare il maggior numero di Legitimate Streams (visualizzazioni editoriali e pubblicitarie iniziate e visualizzate per almeno 0,3 secondi su ciascun device) è proprio quella che va dalle 21 alle 23, quando si sono disputate le partite. Per confermare la tendenza bisognerà attendere ancora qualche giorno e rilevare il dato sulla settimana 11-17 luglio.
Euro 2020 vs Euro 2016: partenza a rilento nel 2021
Ma non finisce qui. Un altro dato interessante in merito alla portata televisiva in Italia degli Europei emerge da una comparazione effettuata con l’edizione precedente, quella del 2016 (svoltasi in Francia). Se si paragonano le prime quattro partite disputate dalla Nazionale Italiana nell’edizione 2021 con le prime quattro del 2016, l’audience è diminuita. Ben 2.7 milioni di persone in meno (fonte Auditel – Studio Frasi per Il Sole 24 Ore), considerando sia Sky Sport che Rai1.
Una partenza a rilento, dunque. Questi valori farebbero pensare a un’apparente disaffezione del pubblico italiano nei confronti del calcio. Ma i festeggiamenti per la vittoria di Euro 2020 e l’entusiasmo trasmesso anche sui social media testimoniano il contrario. In effetti, la questione non riguarda tanto il contenuto live (la partita), che comunque sembra durare troppo per la nuova generazione di tifosi, quanto il mezzo che fa da tramite tra l’evento e il tifoso. La duttilità delle piattaforme streaming (che spesso presentano anche funzioni interattive) e la loro accessibilità le rende sempre più popolari tra i fan in occasione delle partite della Nazionale. La causa principale della diminuzione di persone che guardano in tv le partite degli Azzurri rispetto al 2016 potrebbe essere dunque la trasmigrazione di una buona fetta di utenti dalla TV (nel 2016) alle piattaforme streaming (2021). Un altro chiaro segnale della trasformazione digitale che si sta concretizzando nella Sport Industry.
Le performance social delle Nazionali a Euro 2020
In un contesto simile, con i tifosi sempre più desiderosi di interagire con le selezioni nazionali e con i calciatori, i social media svolgono un ruolo fondamentale. In quest’ottica, Euro 2020 è stata una competizione che ha fatto parlare di sé anche per questioni non strettamente legate al campo, dando adito a una quantità elevata di conversazioni. Basti pensare alla Black Lives Matter, con la scelta dei calciatori italiani di non inginocchiarsi prima della partita contro l’Austria.
Anche lo sfortunato episodio che ha visto protagonista Christian Eriksen durante il match tra Danimarca e Finlandia ha tenuto tutti (tifosi di calcio e no) col fiato sospeso, anche sui social media. Il tweet della Nazionale danese che riportava le condizioni di salute fortunatamente stabili del calciatore interista ha ottenuto 28.3K retweet e 193K commenti. Su Instagram, il post della Nazionale danese che ritrae Eriksen sorridente in ospedale ha raggiunto un Engagement Rate del 40.8%. Da questi dati si evince che i social media, in questo caso, hanno svolto una funzione fondamentale: informare i tifosi e tutti gli interessati sulle condizioni del calciatore danese. Una funzione che appartiene storicamente alle tv e alle radio, ma che sta passando sempre più nelle mani dei social nell’ottica della disintermediazione.
Oltre ai contenuti extra-campo, però, ci sono i topic riguardanti la competizione che ha visto trionfare gli Azzurri. In quest’ottica è interessante notare come le due finaliste, Italia e Inghilterra, siano al vertice della classifica che riporta le Nazionali con la variazione di fanbase social più ampia durante la competizione. In questo caso, però, il risultato è diverso rispetto a quello di Wembley. A rivelarlo sono i dati di IQUII Sport: sui social è l’Inghilterra a far rilevare l’aumento più consistente di fanbase (+2.9M di follower, considerando il dato aggregato dei profili Facebook, Twitter, TikTok, Instagram e YouTube della Nazionale inglese dall’11/06 al 12/07). I profili social della Nazionale azzurra, invece, possono vantare un aumento aggregato di 2.1M di follower, sommando le fanbase di Facebook, Twitter, Instagram e YouTube (la Nazionale non dispone di un account TikTok). Un risultato importante, frutto di uno stile comunicativo abbastanza formale e votato a dare un’impronta grafica riconoscibile, come testimoniano i contenuti pubblicati dopo la vittoria della Finale. La narrazione è stata imperniata attorno al concetto del rinascimento, con l’hashtag #RinascimentoAzzurro a farla da padrone.
L’Undici azzurro sui social
I risultati raggiunti sul campo hanno inficiato anche sulle prestazioni social dei calciatori azzurri. A tal proposito, IQUII Sport ha individuato l’Undici titolare sulla base della variazione di fanbase social (Twitter + Instagram) a partire dal 10/06/2021, data di inizio del torneo. Il miglior calciatore della competizione, Gianluigi Donnarumma, è ovviamente incluso nella formazione, con un aumento di 687.9K follower. Ma il portierone azzurro non è l’atleta con l’incremento più significativo. A superarlo è Federico Chiesa, con 920.1K seguaci online in più rispetto all’inizio della competizione. La TOP 3 si completa con Leonardo Spinazzola (+ 565.9K), che fino all’infortunio che lo ha colpito duranti i quarti di finale contro il Belgio è stato uno dei migliori degli Azzurri, ricevendo anche il premio di miglior giocatore in occasione delle partite con Turchia e Austria.
Vedremo se questa sarà la formazione titolare anche ai Mondiali in Qatar del 2022. Nel frattempo celebriamo anche noi la vittoria degli Europei.