Tante volte, nel mondo dello sport e non, abbiamo sentito parlare del crowdfunding, una forma di microfinanziamento collettivo grazie alla quale un gruppo di individui sceglie di donare le proprie risorse ad un’organizzazione o una causa, a supporto dei suoi progetti in modo semplice e del tutto nuovo.
Una delle caratteristiche vincenti del crowdfunding è la propagazione della campagna ad un’audience potenzialmente molto ampia: infatti, grazie alle nuove tecnologie e ai nuovi mezzi di comunicazione, tale metodo di finanziamento ha permesso a molti progetti di venire alla luce e di accedere a un bacino di risorse prima impensabile. Inoltre, non richiede un grande sforzo individuale per partecipare, nel proprio piccolo, alla causa adottata, permettendo a chiunque di sentirsi parte di una comunità che ha scelto di dare il proprio contributo in qualcosa in cui crede.
E, se quel qualcosa in cui crede è la propria squadra del cuore, allora vien da sé che si è considerevolmente incentivati a contribuire diventando, finalmente, protagonisti della propria passione, in un’era in cui il tifoso vuole sentirsi sempre più al centro del proprio club per un’esperienza ancora più gratificante ed esclusiva.Uno dei modelli più utilizzati è proprio il reward-based crowdfunding, volto a premiare l’impegno del donatore con ricompense di vario tipo, monetarie ed esperienziali. È questa la tipologia principale scelta da Tifosy, la prima piattaforma di crowdfunding (o fanfunding, in questo caso) per le società sportive professionistiche, nata da un’idea di Gianluca Vialli, l’ex calciatore di Sampdoria, Juventus e Chelsea, e di Fausto Zanetton, esperto di investimenti con esperienze presso Goldman Sachs e Morgan Stanley. “Connettiamo le società sportive professionistiche con una base globale di tifosi e di investitori”: questo è il claim dell’azienda, che offre a milioni di tifosi potenziali in giro per il mondo l’opportunità di investire nella propria fede sportiva. Come dichiarato da Andrea Abodi, Presidente presso l’Istituto per il Credito Sportivo, Tifosy rappresenta uno strumento per “dar vita a una formidabile serie di opportunità di partecipazione, interazione e coinvolgimento dei tifosi, per lasciare positive, nobili e concrete eredità che miglioreranno le infrastrutture calcistiche e cittadine”. Per di più, tutto questo viene reso possibile anche in mancanza di immediate disponibilità finanziarie, connettendo, per l’appunto, il bisogno dei tifosi di legarsi ancora di più al club con le necessità di migliorare le infrastrutture sportive e di realizzare progetti sempre più moderni e in linea con i nuovi trend della Sport Industry, per offrire ai supporter – proprio grazie alla loro passione – un’esperienza ancora migliore e al passo con i tempi.
“I fan sono sempre più un asset estremamente strategico per i club, sia da un punto di vista commerciale che di marketing”: è quanto ci ha raccontato Nicola Verdun, Business Development Director di Tifosy in un’intervista nel maggio scorso, evidenziando la nuova possibilità data ai tifosi di investire, in modo sicuro e trasparente, nello sport professionistico aiutando la crescita del proprio club, ottenendo in cambio un ritorno unico ed esclusivo.
Tutto ciò, attraverso l’emissione di azioni o di obbligazioni sotto forma di mini-bond, che permettono alla società emittente di reperire liquidità stipulando un debito con l’investitore, al quale, alla scadenza, verrà riconosciuto il rimborso del capitale versato sommato a degli interessi periodici. Infatti, nella maggior parte dei progetti di Tifosy (che hanno una durata media di 5 anni), il tifoso/investitore riceverà un interesse annuo dell’8% sulla somma versata che riceverà sotto forma di cash per il 5% e in vantaggi e benefit per il restante 3%, tra cui scontistiche sul ticketing, sul merchandising o esperienze esclusive legate al mondo della società.Tanti sono i case study di club professionistici, in Italia e all’estero, che si sono affidati a Tifosy per la realizzazione di progetti innovativi. Ad esempio, tramite il “Pescara Bond” sono stati raccolti quasi 2.4M di euro per lo sviluppo del Delfino Pescara Training Center, per regalare un centro sportivo all’avanguardia a giocatori, tifosi e a tutta la comunità, offrendo ricompense come meet & greet, maglie firmate ed inviti esclusivi presso il centro sportivo o per le trasferte della squadra. Sempre in Lega B, il Carpi ha avviato il progetto relativo alla #FanZoneBiancoRossa, un fan village come luogo per riunirsi prima, durante e dopo la partita, per regalare alla fanbase un’esperienza matchday migliorata, offrendo anche agli sponsor l’opportunità di essere presenti e di aumentare la propria brand awareness. Altro esempio vincente proviene da oltremanica: #BuildingOurFuture è lo slogan con cui il Norwich Football Club ha presentato il “Canaries Bond”, il progetto di riqualificazione dell’Academy che ha raccolto ben 5M di euro, per attrarre e far crescere al meglio i migliori talenti del futuro, comprendendo nuove strutture, stanze per l’analisi dei match e vere e proprie classi per l’istruzione dei giovani ragazzi che provano ad affacciarsi nel mondo professionistico.
Un’altra realtà che ha compreso pienamente la potenzialità della piattaforma di fanfunding è il Frosinone. Dopo esser diventato il quarto club in Italia a realizzare uno stadio di proprietà, i gialloblu hanno continuato il loro percorso innovativo e fan-oriented con la “fase 2” del progetto Benito Stirpe, la nuova casa del club, per il miglioramento delle infrastrutture interne ed esterne e per l’introduzione di servizi a beneficio del club stesso, dei tifosi e di tutta la comunità. Tramite il “Frosinone Bond”, infatti, 366 investitori hanno raccolto 1.5M di euro a supporto di nuovi progetti, come il Frosinone Village, lo store ufficiale, nuovi punti di food & beverage, un centro medico, una palestra e un punto ristoro nel settore ospiti, con l’obiettivo di permettere a tutti gli stakeholder di vivere lo stadio non solo il giorno della partita ma durante tutta la settimana, come vero e proprio punto di aggregazione sociale.
“Penso che l’obiettivo che il club si deve porre per il futuro è la soddisfazione del tifoso; tale soddisfazione passa non solo attraverso il risultato sportivo, ma anche attraverso la messa a disposizione di una serie di servizi che in questo momento il tifoso non ha”: queste le parole di Maurizio Stirpe, presidente del Frosinone, che ha scelto questa politica di finanziamento per mettere i tifosi al centro del progetto come mai prima d’ora, aumentandone l’interesse e il senso di appartenenza, creando un collegamento forte con la nuova struttura per farli sentire a casa loro.
E’ evidente, quindi, come il tifoso resti e resterà sempre l’elemento imprescindibile per lo sviluppo della Sport Industry, anche grazie a questo nuovo strumento di finanziamento per la crescita di tante realtà sportive, a beneficio di tutti gli stakeholder.
Per un nuovo ruolo del tifoso, sempre più al centro della propria passione.
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