Dopo anni di negoziati con il consiglio comunale, il Barcellona ha raggiunto un accordo per rimodellare l’ambiente circostante il Camp Nou, avvicinandosi ulteriormente alla moderna concezione di smart arena. La ristrutturazione, definita Espai Barça, prevede di ‘aprire’ il perimetro dello stadio al pubblico, per migliorare la mobilità nei giorni delle partite e comprende, tra le altre cose, una ristrutturazione e un ampliamento del feudo blaugrana.Con il Nou Camp Nou, il terzo livello sarà completato, portando la capienza complessiva a 105.000 spettatori (attualmente ne può ospitare 99.354) in quello che sarà uno spazio intelligente, ma sostenibile, in cui tutti i fan saranno seduti al coperto e protetti in caso di maltempo. Queste le principali novità: un’ampia prospettiva a 360° all’interno e all’esterno dello stadio che sarà ‘aperto’, e sarà costituito da tre anelli e dodici sezioni, con scale mobili e ascensori per il secondo e terzo livello. L’intenzione è di sfruttare l’inclinazione dei piani, generata dalle tribune, come facciata frontale dell’impianto, che sarà dotato della tecnologia più moderna per la diffusione video, così come per l’illuminazione del campo, per gli altoparlanti e per gli hotspot Wi-Fi.
Ma, lo sviluppo tech, non rappresenterà l’unica evoluzione.
Smart Arena: il nuovo piano della città di Barcellona tra commercio e turismo
Il club si assume l’intero costo dell’operazione, la città di Barcellona guadagna 33.000 m2 di spazio pubblico e il quartiere migliora la mobilità nei giorni delle partite. Uno dei principali problemi che storicamente hanno spesso evidenziato i residenti della zona, che hanno sempre sottolineato come lo stadio rappresentasse una barriera fisica per la mobilità del quartiere.
Il vice sindaco, Janet Sanz, ha presentato le linee guida di base del rimodellamento, con alcune modifiche al progetto presentato lo scorso febbraio dai dirigenti del club azulgrana. Il futuro Espai Barça avrà un nuovo stadio rinnovato, con un perimetro aperto che verrà chiuso nei giorni delle partite, così come un nuovo Palau Blaugrana per le sezioni sportive di Barcellona, che avrà anche la pista di pattinaggio nel seminterrato.
Ad integrare il progetto, è prevista la costruzione di un edificio amministrativo per il Barça e un hotel che avrà una superficie di 10.000 metri quadrati. La città è riuscita a tagliare 4.000 metri quadrati di uso alberghiero in quella zona, poiché l’aspirazione iniziale era di averne 14.000. Come spiegato da Sanz, si tratterebbe di un albergo da 150 posti, funzionale al piano speciale per l’alloggio turistico (Peuat). È previsto anche un massimo di mille metri quadrati per la ristorazione e le attività commerciali. I nuovi edifici, che saranno costruiti tra Arístides Maillol e Joan XXII, avranno una superficie totale di 30.000 metri quadrati.
Smart Arena: matchday experience tra mobilità e trasporti
Uno degli attriti principali, che sembra finalmente risolto, era il parcheggio sotterraneo, sotto le strutture del Barça. Il management della città vuole ridurre la mobilità nell’area nei giorni delle partite, quindi il parcheggio futuro avrà lo stesso numero di posti che ha in questo momento, 3.200, più 1.000 per le moto e 700 per le biciclette. Inoltre, un parcheggio sotterraneo di 50 posti – che verrà in seguito esteso fino al 70 – verrà installato all’interno degli impianti, che saranno utilizzati per gli autobus.
Uno degli accordi raggiunti, inoltre, stabilisce anche l’obbligo, da parte del Barcellona, di dare un contributo annuale di 173.000 euro per contribuire agli investimenti sul trasporto pubblico. Tutto il costo dell’operazione, come le urbanizzazioni, l’abbattimento dell’edificio Picadero e il trasferimento dei residenti, sarà a carico del Barcellona. Questa era uno delle principali richieste del consiglio comunale, che non voleva contribuire in alcun modo a questa operazione del riassetto di questa zona della città. Infatti, Janet Sanz ha spiegato che il Comune riceverà 5,4 milioni di euro derivati dallo sviluppo urbano sui nuovi usi degli uffici e degli albergatori. Il nuovo Espai Barça avrà un costo di 633 milioni di euro, come il club ha stimato ad inizio 2017.
Smart Arena catalana: progetto trasparente e uno sguardo al futuro
“Sarà uno trasparente e si potrà vedere tutta la città, dal mare alla montagna.” Con queste parole, Josep Maria Bertomeu ha spiegato le caratteristiche dell’impianto, che è la componente principale del progetto Espai Barça nel quale la società catalana investirà, entro il 2021, una cifra che, però, si vuole finanziare vendendo i diritti di sponsorizzazioni degli impianti, come ha spiegato lo stesso Bertomeu, riferendosi anche al palazzetto adiacente, il Palau Blaugrana, per evitare di mettere a repentaglio il patrimonio del club e la pianificazione economica e sportiva delle prossime stagioni.
Questo è il terzo progetto presentato dal club. Il primo tentativo fu durante la presidenza di Josep Lluís Núñez e fu chiamato Barça 2000, con il quale si intendeva costruire quattro gallerie commerciali e un cinema con 28 sale cinematografiche. Un piano che portò a un deciso rifiuto del quartiere e che alla fine non è stato attuato. Successivamene ci fu la proposta di Foster, l’architetto che vinse un concorso internazionale per rimodellare il Camp Nou, con il quale il consiglio di Joan Laporta voleva costruire un nuovo quartiere di case private e protette nello spazio che ora occupa il Miniestadi. Quest’ultimo piano di lavoro è stato concordato con il governo CiU, raggiungendo l’approvazione finale e, finalmente, può essere concretizzato visto che la presidenza di Sandro Rossell ha deciso di rinunciare ai diritti che vantava.
Il Barcellona, come annunciato dalla stessa società catalana, farà anche erigere una statua del grande Johan Cruijff, simbolo del calcio totale e della mentalità barcelonista, che verrà collocata al Camp Nou. A Cruijff verrà intitolato anche il nuovo ‘ministadio’ dove il Barcellona si allenerà e dove giocheranno le sue squadre giovanili, oltre a una via nelle vicinanze dello stadio.
“Io credo di avere una dote che mi distingue davvero da tutti gli altri, la capacità di vedere prima”, diceva di se stesso, rendendosi immortale. Una dote che, è evidente, è riuscito a trasferire a tutto il pensiero blaugrana.
Non solo in campo.
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